La chiesa è dedicata ai santi Cosma e Damiano, ma gli abitanti di Trastevere hanno unificato i due nomi in uno solo: San Cosimato. Il titolo esatto della chiesa è santi Cosma e Damiano e santi Benedetto ed Emerenziana. Una carta del registro dell’Abbazia di Farfa testimonia che nel luogo ove ora sorge la chiesa i frati benedettini fondarono, negli anni 936-948, un monastero, tuttavia, già nel IX secolo era attestata la presenza di un complesso religioso denominato abbatia Ss. Cosmae et Damiani in Mica Aurea. Nel 1230 il complesso fu affidato ai monaci Camaldolesi, nel 1234, fu tolto ai benedettini per essere consegnato alle seguaci di santa Chiara, le Clarisse, che ne promossero una ristrutturazione e vi fecero costruire il chiostro. Nel 1475 durante il Giubileo papa Sisto IV fece riedificare ex novo la chiesa, questi lavori sono ricordati nell'iscrizione sul portale della chiesa, si conclusero nel 1482 con il completamento del campanile. Durante il "Sacco" di Roma del 1527 le monache dovettero lasciare il monastero invaso dalle orde dei Lanzichenecchi. Nel 1731 la chiesa fu arricchita da una fontana con una vasca romana in granito, un basso bacino quadrangolare sormontato da una vasca marmorea appartenente ad antico impianto termale. Nel corso dell’ottocento le monache dovettero abbandonare il convento di san Cosimato per tre volte: nel 1810 nel periodo Napoleonico, poi nel 1949 durante i bombardamenti del generale francese Oudinot inviato da Napoleone III a sopprimere la Repubblica Romana, (durante il bombardamento vennero distrutti anche gli affreschi del Pinturicchio), nel 1873 con il regio decreto 3036 del 7 luglio 1866 che deliberava la soppressione degli enti ecclesiastici, segnando così la fine del monastero di clausura di San Cosimato. Nel 1871 la chiesa fu completamente restaura per volontà di papa Pio IX. Nel 1891 il monastero fu danneggiato dallo scoppio della polveriera di Vigna Pia e lo stesso anno passò alla "Congregazione di Carità di Roma" che vi istituì "l’Ospizio Umberto I". Dal 1960 San Cosimato ospita l'Ospedale "Nuovo Regina Margherita", ampliato nel 1970 con i nuovi edifici costruiti nel luogo dove sorgevano gli orti del monastero.
Il protiro |
Il cortile |
Navata destra |
Altare maggiore |
Navata sinistra |
Cap. di S. Severa |
Il chiostro |
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